Nel vuoto, ritrovo me stesso.

Chiariamoci. Essere spirituali non significa perdere la propria natura terrena, trasformarsi in asceti che praticano la levitazione o sorridere tutto il giorno. E nemmeno rendersi impermeabili alle emozioni, quanto semmai modificare le proprie reazioni di fronte ad esse.

Vero è che la spiritualità apre all’accoglienza e all’amore incondizionato, ma ciò non toglie che il resto debba essere negato o messo al bando. Anzi! Questo significherebbe tradire se stessi e rinnegare la propria natura.

Quindi prima di parlare di unione, di guarigione, pace e armonia, è necessario accettare e sperimentare la dualità e il conflitto, o il dolore è destinato a crescere in modo esponenziale. Per dirla in breve: non puoi fuggire da te stesso….

Sono sempre stata la regina delle vie di fuga. Fuggire era la cosa che mi riusciva meglio. Prima scappavo da una relazione che mi faceva star male, poi da un lavoro che non mi dava soddisfazione, o ancora da un profondo senso di tristezza che incorniciava le mie giornate… scappavo. Ma appunto non si fugge da se stessi. E infatti quando mi ritrovavo da sola dall’altra parte del mondo, quei malesseri continuavano a tormentarmi sia nel corpo fisico che in quello emozionale, nei pensieri come nei sogni. Poi un giorno mi sono fermata. Ho deciso di fare in modo diverso e di cambiare lo schema. Ma non è bastato. Perché le vie di fuga hanno tante facce, e non si fugge necessariamente andando chissà dove. Un rifugio può essere anche interiore. E così ero ferma solo in apparenza, perché invece dentro di me costruivo luoghi sicuri pronti ad accogliermi ogni volta che ne avessi bisogno. Ci sono voluti anni prima che mi accorgessi di quante tane avessi scavato.. oggi le vedo tutte e le ringrazio. In passato sono state la mia salvezza oltre che infinita fonte di conoscenza personale. Adesso però non ne ho più bisogno…

Solo quando onori e abbracci il tuo sentire spalanchi le porte della guarigione. L’amore si è la via, ma se anzitutto non apri alla Tua Verità, l’amore diventa un ingrediente forzato e finisci per ingannare te stesso.

Negando le zone d’ombra impedisci che il processo si realizzi e ti rendi sempre vittima di schemi senza fine..

Puoi aprire all’amore e alla gratitudine, solo dopo aver compiuto un umile percorso di ascolto e profonda accettazione di te in senso assoluto. La luce presuppone l’accoglienza del buio con tutto ciò che esso racchiude. Il buio è l’opportunità più grande che hai per scoprirti e rivelarti, poiché in esso vive la grezza materia da plasmare. La luce poi compirà il resto ristabilendo gli equilibri.

Abbi fiducia.

Osserva te stesso e osserva la realtà.

Concediti di restare in silenzio se vuoi, di dire no, di andartene o restare, di distruggere e ricostruire, qualsiasi cosa purché sia la tua Verità.

Concediti di Essere e di Vivere TUTTO assumendoti la responsabilità di TUTTO..

Solo allora i blocchi potranno scomparire e l’energia trasformarsi.

Vivi notti buie e splendide albe. Sperimenti l’assenza, e un senso di vuoto nel quale ancora non sai muoverti…

…destabilizzante. Faticoso. Perché senza nessuno che ti ringrazi, che ti faccia sentire importante, che ti riconosca per ciò che fai o che dici, non sai più chi sei. Ma sappi che solo attraverso questo smarrimento puoi trovare te stesso. Solo in questo modo ti riconosci. Il vuoto fertilizza, nutre e ti mette nella condizione ogni volta di sceglierti prima di tutto. Nel vuoto puoi sperimentare il tuo potenziale e dare vita a tutto ciò che è destinato a restare. Perché nasce dalla verità. Nell’assenza scopri chi Sei e che sei tutto il tuo mondo. Allora il resto si ridimensiona e comincia ad avere l’importanza che realmente ha: persone, relazioni, lavoro…. ogni cosa.

Il Nuovo mondo SEI Tu, e ogni giorno Tu lo Crei…

con amore,

Alessandra Ruta

@la_fatina_ale